Dalla prima lettera di Maledetto Sedicesimo al Vescovo Mazzocato

(XIV-II-MMVIII)

ego te absolvo mio devoto!
avrai bisogno di tutte le forze ed energie psico-fisiche per ridurre al minimo l'impatto bestiale che ti troverai purtroppo ad affrontare questa sera. Per dimostrarti la mia vicinanza in questo difficilissimo momento officerò assieme a Cardinal Mestieranza un doppio rituale Manipolo a te dedicato, acciocché tu possa trarne giovamento. Un tenero abbraccio.

P.S.: se le tue forze e il tuo malandato ginocchio te lo concederanno, consiglio vivamente, non appena fatto il tuo ingresso nell'antro malvagio, di sorridere amabilmente e manifestare atteggiamenti cordiali di fronte al subdolo predicatore di fandonie, salvo poi, con mossa assolutamente repentina, entrare in scivolata a gambe tese mirando senza indugio alcuno alle ginocchia dell'abietto catechista, frantumandogliele. a questo punto i casi sono due: 1) frastornato dal dolore, in preda al delirio, il pretazzo potrebbe esplodere in un profluvio di bestemmie, e questo sarebbe un gran bene in quanto tu avresti messo un ulteriore tassello alla tua missione pastorale, convertendo alla vera fede il sordido missionario; 2) resistendo alla sicura voglia di urlare bestemmie ai quattro venti, il pretazzo potrebbe legittimamente domandarti il senso del tuo improvvido gesto e tu, mio caro, potresti semplicemente dimostrargli quanto tu già sia edotto e preparato in materia religiosa citando solennemente quella famosa frase dell'innominabile che dice: "ciò che tu hai, donalo agli altri..."

così è scritto.
M.XVI

 


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