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Ponzano Basket

 
 

Dal nostro inviato Dolce: partita per palati fini, al Palacicogna di Ponzano: la sfida al vertice vede la compagine Manipola affrontare in una delicata trasferta gli imbattuti ragazzini in biancoverde. L’inizio è molto equilibrato e vede un continuo alternarsi di piccoli vantaggi: si gioca a basket e non a rugby, e i modi differenti di giocare delle due squadre rispecchiano le caratteristiche fisiche (e anagrafiche) dei giocatori; Manipolo in difesa a zona e in attacco lento, con poche penetrazioni e a cercare la giocata del singolo oppure le Twin Towers, Baby Ponzano in difesa a uomo e in attacco a mille con veloci ripartenze sulle palle recuperate. Il Manipolo regge bene due quarti portandosi anche sul +10 ma non appena gli avversari alzano il ritmo  in difesa, con pressing asfissiante sui portatori di palla, il divario si riduce e alla fine del terzo quarto è ancora parità. Il finale, giocato sulla falsariga del quarto precedente, vede il Ponzano portare l’affondo decisivo e procurarsi il break di cinque-sette punti che manterrà fino agli ultimi minuti, il resto è garbage-time. Il risultato finale, seppur veritiero per le forze viste in campo, appare tuttavia eccessivo. Alla partita di ritorno l’ardua sentenza …

Manera: discepolo del sacrificio, lotta su ogni pallone, e si applica in modo impeccabile in difesa e a rimbalzo. Finalmente si prende le sue responsabilità anche al tiro, senza più paura di sbagliare e, anche se nell’occasione non eccelle nelle statistiche, poco importa. Non è un caso se i break Manipoli durante la partita lo vedono sempre in quintetto. L’unica cosa che lo limita è il minutaggio concessogli dal Coach… mezzo voto in meno per il diverbio reiterato con un giovane borioso avversario: cattiva interpretazione dell’arroganza Manipola. AGGRESSIVO, VOTO 6.5 (MVP)

Ballotto: scende in campo, al ritorno dopo un lungo stop per infortunio, nella partita meno indicata per un rientro: la difesa avversaria concentra infatti tutte le attenzioni sui portatori di palla e il Bambino Borioso ne soffre al pari del suo compare di ruolo Avvocato Cantastorie. Ciononostante il terribile ragazzino risponde presente all’appello e questo, per il raffazzonato e sofferente Manipolo di oggi, è quello che conta maggiormente. BENTORNATO!, VOTO 6

Immucci R.: stesso discorso del Ballotto Borioso: soffre per sua stessa ammissione il pressing a tutto campo del Ponzano e non riesce ad organizzare i giochi di attacco come al solito. In attesa del suo pieno recupero conforta (e non poco) il fatto di vederlo dare sul campo sempre il 100%, con un applicazione difensiva costante. IN ASCESA, VOTO 6

Soldati E.: se le pagelle fossero state decise nel dopo partita sarebbe stato da 4… dispiace vedere così tanto talento e tanta esplosività lasciate a briglie sciolte e per di più con una vena polemica decisamente fuori luogo. In campo, dopo un buon inizio, appare spaesato nel ruolo di ala piccola e finisce col perdere palloni preziosi, intestardendosi nell’uno contro uno e in un possesso palla che non gli è decisamente congeniale. Sostituito dal Coach, polemizza con arroganza per il poco minutaggio concessogli, con punte di teatralità degne di The Big Drama. Qualcuno gli spieghi che così facendo non solo non otterrà quello che desidera ma, soprattutto (ed è la cosa più grave), manca di rispetto a tutti i suoi compagni di squadra. RECIDIVO, VOTO 5

Benedetti: il Presidentissimo offre i consueti sprazzi della sua sagacia tecnico-tattica ma palesa una certa stanchezza che, comunque, attanaglia in realtà tutta la squadra in questo periodo di scarsa forma atletica. Consueto lottatore, utilizza tutti i trucchi del cestista veterano per imbrigliare la foga dei giovani e baldanzosi avversari. Incide ancora poco in attacco e questo è, se vogliamo, l’aspetto in cui deve forse migliorare. In difesa è spesso costretto a difendere per due a causa delle amnesie di qualche suo compagno di squadra… e stiamo parlando di difesa a zona… APPRENSIVO, VOTO 5,5

Bordignon: il Gigante è forse troppo buono ma l’impressione è che stia perdendo la pazienza, nel senso positivo del termine: chiede insistentemente (e a ragione) palloni sotto canestro, visto il gap di centimetri (di altezza, in questa occasione) tra lui e ogni avversario che si prende l’onere di marcarlo. L’aspetto positivo della faccenda è che sembra sempre più a suo agio nella sua nuova e problematica squadra e, visti anche i mezzi fisici e tecnici di ben altra categoria, è quasi certo che manchi veramente poco perché possa diventare l’assoluto protagonista di questa annata Manipola. FATTORE “M”, VOTO 6,5

Mazzoccato: il Vescovo predica bene e razzola male: egregi bottini sotto il canestro avversario ma assente in maniera preoccupante sotto il proprio. In attacco riceve più palloni giocabili della torre gemella solo perché si incazza e bestemmia molto di più e con tono perentorio e questo sia di esempio per il giovane compagno. In difesa ricorda la nonna spaesata di Miss Negra Marple e questo gli basti per un doveroso Mea Culpa: braccia lungo i fianchi, zero aiuti, zero tutto. Per l’attacco meriterebbe un bel sette, per la difesa un bel 5. Facendo media si ottiene MISTER SUFFICIENZA, ovvero VOTO 6

Brusatin: sembra il cugino pazzo del bimbo Dario visto la partita precedente. Si intestardisce in impossibili uno contro tutti, palleggia per ore cercando uno spiraglio che non ci sarà mai, non esegue un accenno di schema nemmeno se lo paghi e in difesa gioca la zona-Dario, cercando sempre un difficile anticipo e rendendo quindi bucabilissima la difesa Manipola. Gioca a suo favore il fatto che se fa così è anche perché si sente responsabilizzato, viste le sue innegabili doti realizzative. Importante il messaggio per lui ma anche per la squadra: ci si deve rendere conto che le alternative in attacco ci sono e devono essere cercate. ARRUFFONE, VOTO 5

Pilloni: lo spirito che lo anima è sempre immutato ma le gambe lo ascoltano per due quarti. Soffre ancora il cambio di ruolo e non trova confidenza con i movimenti in attacco né con i tempi giusti per andare al tiro, finendo con lo sbagliare anche facili passaggi. Regge in difesa e a rimbalzo ma può e deve dare di più. Si rende conto troppo tardi che i tranelli sono posizionati sia in campo che in tribuna. INDECISO, VOTO 5,5

Del Ninno: la Mestieranza viene lasciata in naftalina per tutta la partita, con ovvio disappunto dell’interessato e del nutrito clan dei suoi estimatori, vista anche la presenza di ben due videocamere sugli spalti. E senza dimenticare i punti e la sostanza espressi nella partita precedente... Ciononostante il giocatore non fa una piega almeno fino al momento di entrare in doccia per raccogliere una saponetta. Chissà che i soldatini non imparino dal Cardinale… PROFESSIONISTA (in molti campi), VOTO 6

Coach Brusatin: mescola (quasi) tutte le carte a sua disposizione ma non trova risposte, anche perché forse sta usando carte da scopa mentre gli avversari giocano a ramino. Si arrende forse troppo presto nell’ultimo quarto (o forse la sa troppo lunga) e non sfrutta alcune armi tattiche da ultima spiaggia, come i time-out o un cambio di difesa. Prende un tecnico “balilla” palesando un nervosismo che gli arbitri interpretano male, essendo il profluvio di bestemmie indirizzato ai suoi giocatori e non certo ai direttori di gara. RESTADISTUCCO, VOTO 5,5

punti
manera 1
ballotto 5
soldati 2
del ninno 0
immucci 0
benedetti 0
mazzocato 21
bordignon 7
pilloni 9
brusatin 19

 


Sito ufficiale del mitico "Manipolo"
a cura dei Senatori

www.manipolo.it

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